martedì, ottobre 05, 2010

se davvero...

provi una voglia così prepotente fai un salto indietro nel tempo.
immagina di avere ancora vent'anni e il coraggio delle follie improvvise.
sali in macchina o prendi un aereo e vieni qui.
quando aprirò la porta sarò pronta ad accoglierti.
nuda, sotto la camiciola di seta indossata solo nel caso la vicina curiosa sia tentata di sbirciare.
c'è uno specchio nell'entrata, te lo ricordi?
voglio vedere la nostra immagine riflessa.
mentre inclini la testa e, avido e prepotente, succhi i miei capezzoli, tesi tra le tue labbra.
le tue mani ferme, solide esplorano indiscrete ogni curva, ogni ansa del mio corpo.
inarco la schiena come una corda tesa per vibrare finalmente con un suono nuovo.
una musica ancora sconosciuta. ipnotica.
che mi stordisce e mi fa perdere ogni controllo, difesa o pudore.
mi inginocchio e prima lo sfioro, lo percorro lentamente, solo con la punta della lingua, poi impaziente lo affondo nella mia bocca.
sento la tua voce che in quel momento si incrina in un gemito.
e le dita che convulse si aggrappano ai miei capelli.
un lampo scuro di desiderio dal tuo sguardo si riflette nei miei occhi.
il respiro ti si spezza e mi risuona nelle orecchie, misto al battito sordo, quasi affannato del cuore, mentre mi rovesci sul letto, entri e mi apri come non credevo fosse possibile.
può essere solo per una notte o per poche ore, ma quella notte, quelle ore saranno davvero solo nostre.
lontano dal mondo e dalla vita di tutti i giorni almeno per un po'.
nei confini invalicabili di questa stanza, di questo letto.
senza più remore, paure, rimorsi o rimpianti.
voglio godere di te e con te fino a farci mancare il fiato.
per poi ridere e addormentarci come due bambini, sazi ed esausti dopo una giornata di giochi e bagni al mare, al sole.
vorrei che questo desiderio che mi avvolge e incanta fosse anche il tuo.
vorrei che fosse qui. ora.

4 commenti:

kalz ha detto...

Ho un debole per questi incontri che potremmo definire con una brutta espressione "senza se e senza ma". Tra l'altro ho appena scritto anch'io un raccontino del genere. Morale della favola: bello davvero. Peccato che leggerlo alle 8,30 del mattino appena arrivato in ufficio mentre stai sorseggiando un cappuccino sia molto rischioso... per il cappuccino

Anonimo ha detto...

grazie:)! temo però che ormai sia più facile immaginarli questi incontri che viverli. siamo un po' tutti prigionieri delle nostre paure...

kalz ha detto...

Mi hai tolto le parole di bocca... credo sia un invito a stare zitto

melania ha detto...

quanto possono essere invalicabili i confini di una stanza... non lasciano passare neppure i desideri, che vi restano dentro. prigionieri.