lunedì, novembre 30, 2009

lo sguardo di un uomo......

che si posa su una donna, la sua donna e che poi la rappresenta, la trasforma, la trasfigura su carta, su tela, sulla lastra di incisione, con la matita, con il pennello, con il bulino...
Edward Hopper ebbe nel corso della sua vita artistica un'unica modella, la moglie Josephine.percorrendo le sale della mostra a lui dedicata a Palazzo Reale impariamo a riconoscerla nelle infinite metamorfosi che l'occhio e la mano del suo uomo le regalano.
sappiamo che è lei, non potrebbe essere altrimenti, ma è anche ogni volta un simbolo, la donna colta nei momenti più raccolti, più intimi, più segreti. nella solitudine, nell'attesa o, come in Evening Wind (qui sopra), nello stupore dell'inaspettato e forse, in segreto, desiderato.
lo sguardo è lucido, penetrante, mai impietoso, lascivo o compiaciuto.con una significativa, celeberrima eccezione.
ma in Girlie Show il corpo femminile è esibito sul palcoscenico, enfatizzato dalla luce dei riflettori, filtrato e reso quasi grottesco dall'occhio lubrico dello spettatore invece che da quello incantato dell'amante.
quasi a sottolineare il sottile, ma percettibile confine tra erotismo e pornografia.
e, come a ribadirlo, lo sguardo si posa poi sulla serie degli schizzi in bianco e nero in cui basterebbe un minimo scarto a passarlo.
ma, a dispetto delle pose infinitamente più intime e potenzialmente oscene rispetto al passo di danza ostentato della spogliarellista del dipinto, questo non avviene.
siamo di nuovo in privato, nella penombra ed è come se, tracciandone i contorni sulla carta, la mano del pittore riaccarezzasse un corpo conosciuto e amato nel senso più profondo del termine e per questo ai nostri occhi squisitamente erotico.