martedì, novembre 24, 2009

tristi a Natale...

lo ammetto, sono un po’ strana.
non so se in fondo sono rimasta una contadina, se subisco ancora il fascino del ricordo del ritorno a scuola dopo le vacanze estive o se sono davvero lunatica e umorale, come sostiene qualcuno, ma per me l’anno nuovo comincia con la luna d’autunno, Rosh Hashanah, il capodanno ebraico.
quindi niente bilanci di vita a Capodanno (che in genere mi annoia a morte).
è vero però che Natale con il suo carico simbolico di speranza, di luce nel cuore dell’inverno, fa inevitabilmente da cartina di tornasole agli stati d’animo, specie di quelli più cupi.
per questo, anche nei tempi più bui, non ho mai rinunciato a festeggiarlo, per quanto potesse essere duro o faticoso e pesanti le circostanze.
perché farlo avrebbe significato rinunciare non al presente, ma al futuro.
fino a due anni fa, quando, in uno stato d’animo non molto diverso da quello icasticamente descritto qui, mi sono arresa.
ho detto basta.
semplicemente se non era Natale dentro era inutile che fingessi lo fosse fuori.
da lì, da quel Natale di cenere, ho ricominciato.
l’anno scorso di questi tempi avevo già fatto un bel po’ di strada dal presunto punto di non ritorno, ma era come se stessi ancora ferma sulla soglia.
incerta se e come compiere il primo passo fuori dall’uscio.
poi, totalmente inaspettato, è arrivato qualcuno che semplicemente mi ha teso la mano.
l’ho afferrata e sono uscita.
da quel momento non mi sono più fermata.
ho archiviato il passato, lasciato dietro di me tutto quello che con immensa fatica continuavo inutilmente a trascinare, per riprendere a camminare leggera e percorrere nuove strade.
l’anno che se ne sta andando ha portato via con sé una persona che mi era troppo cara per catalogarlo come un anno felice, ma certo mi sento serena, forte, persino spensierata, come forse mai prima nella mia vita.
la verità è che i Clarence - gli angeli custodi di II classe - si incontrano non solo nei film di Capra, ma nella vita di tutti i giorni, anche sotto le sembianze più improbabili.
può esserlo ciascuno di noi, persino involontariamente o al di là delle proprie intenzioni.
e se lo siamo stati almeno una volta per qualcuno - sono convinta - prima o poi, quando ne avremo bisogno, la vita ci restituirà il favore…..