cammina con la testa leggermente piegata in avanti.
nonostante l'età - non ha più di tre anni - non per misurare con prudenza i passi nella leggera discesa che forse porta al mare in un'estate ancora in bianco e nero.
piuttosto assorto nei pensieri, in un mondo solo suo che le voci, le parole degli adulti non possono scalfire.
quietamente fiero, libero e contento di sé.
con un accenno di sorriso sulle labbra e giusto un'ombra di solitudine alle spalle.
lo vedo nitidamente anche oggi quel bambino.
nei silenzi, nelle chiusure ermetiche e improvvise.
mi chiedo quando e come le amarezze e i dolori della vita hanno trasformato quella consapevolezza di forza in una difesa quasi impenetrabile.
la fiducia in disillusione.
vedo l'ombra farsi più densa e spegnere il sorriso, la speranza.
vorrei allungare la mano, carezzarti.
vorrei che sentissi che si può condividere anche un silenzio.
e che una resa non è una sconfitta.
domenica, febbraio 06, 2011
martedì, dicembre 28, 2010
kairos
"there is a time for everything,
and a season for every activity under the heavens:
a time to be born and a time to die,
a time to plant and a time to uproot,
a time to kill and a time to heal,
a time to tear down and a time to build,
a time to weep and a time to laugh,
a time to mourn and a time to dance...
a time to scatter stones and a time to gather them,
a time to embrace and a time to refrain from embracing,
a time to search and a time to give up,
a time to keep and a time to throw away,
a time to tear and a time to mend,
a time to be silent and a time to speak,
a time to love and a time to hate,
a time for war and a time for peace."
now it's time for me to let it go...
and a season for every activity under the heavens:
a time to be born and a time to die,
a time to plant and a time to uproot,
a time to kill and a time to heal,
a time to tear down and a time to build,
a time to weep and a time to laugh,
a time to mourn and a time to dance...
a time to scatter stones and a time to gather them,
a time to embrace and a time to refrain from embracing,
a time to search and a time to give up,
a time to keep and a time to throw away,
a time to tear and a time to mend,
a time to be silent and a time to speak,
a time to love and a time to hate,
a time for war and a time for peace."
now it's time for me to let it go...
postilla dickinsoniana
"Unto a broken heart
No other one may go
Without the high prerogative
Itself hath suffered too"
No other one may go
Without the high prerogative
Itself hath suffered too"
venerdì, dicembre 03, 2010
quote
"I give you my hand.
I give you my love, more precious than money.
I give you myself before preaching or law.
Will you give me yourself?
Will you come travel with me?
Shall we stick by each other as long as we live?"
[desideri inespressi e mai esauditi]
http://www.youtube.com/watch?v=4LH0lUap8fc
I give you my love, more precious than money.
I give you myself before preaching or law.
Will you give me yourself?
Will you come travel with me?
Shall we stick by each other as long as we live?"
[desideri inespressi e mai esauditi]
http://www.youtube.com/watch?v=4LH0lUap8fc
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martedì, ottobre 05, 2010
se davvero...
provi una voglia così prepotente fai un salto indietro nel tempo.
immagina di avere ancora vent'anni e il coraggio delle follie improvvise.
sali in macchina o prendi un aereo e vieni qui.
quando aprirò la porta sarò pronta ad accoglierti.
nuda, sotto la camiciola di seta indossata solo nel caso la vicina curiosa sia tentata di sbirciare.
c'è uno specchio nell'entrata, te lo ricordi?
voglio vedere la nostra immagine riflessa.
mentre inclini la testa e, avido e prepotente, succhi i miei capezzoli, tesi tra le tue labbra.
le tue mani ferme, solide esplorano indiscrete ogni curva, ogni ansa del mio corpo.
inarco la schiena come una corda tesa per vibrare finalmente con un suono nuovo.
una musica ancora sconosciuta. ipnotica.
che mi stordisce e mi fa perdere ogni controllo, difesa o pudore.
mi inginocchio e prima lo sfioro, lo percorro lentamente, solo con la punta della lingua, poi impaziente lo affondo nella mia bocca.
sento la tua voce che in quel momento si incrina in un gemito.
e le dita che convulse si aggrappano ai miei capelli.
un lampo scuro di desiderio dal tuo sguardo si riflette nei miei occhi.
il respiro ti si spezza e mi risuona nelle orecchie, misto al battito sordo, quasi affannato del cuore, mentre mi rovesci sul letto, entri e mi apri come non credevo fosse possibile.
può essere solo per una notte o per poche ore, ma quella notte, quelle ore saranno davvero solo nostre.
lontano dal mondo e dalla vita di tutti i giorni almeno per un po'.
nei confini invalicabili di questa stanza, di questo letto.
senza più remore, paure, rimorsi o rimpianti.
voglio godere di te e con te fino a farci mancare il fiato.
per poi ridere e addormentarci come due bambini, sazi ed esausti dopo una giornata di giochi e bagni al mare, al sole.
vorrei che questo desiderio che mi avvolge e incanta fosse anche il tuo.
vorrei che fosse qui. ora.
immagina di avere ancora vent'anni e il coraggio delle follie improvvise.
sali in macchina o prendi un aereo e vieni qui.
quando aprirò la porta sarò pronta ad accoglierti.
nuda, sotto la camiciola di seta indossata solo nel caso la vicina curiosa sia tentata di sbirciare.
c'è uno specchio nell'entrata, te lo ricordi?
voglio vedere la nostra immagine riflessa.
mentre inclini la testa e, avido e prepotente, succhi i miei capezzoli, tesi tra le tue labbra.
le tue mani ferme, solide esplorano indiscrete ogni curva, ogni ansa del mio corpo.
inarco la schiena come una corda tesa per vibrare finalmente con un suono nuovo.
una musica ancora sconosciuta. ipnotica.
che mi stordisce e mi fa perdere ogni controllo, difesa o pudore.
mi inginocchio e prima lo sfioro, lo percorro lentamente, solo con la punta della lingua, poi impaziente lo affondo nella mia bocca.
sento la tua voce che in quel momento si incrina in un gemito.
e le dita che convulse si aggrappano ai miei capelli.
un lampo scuro di desiderio dal tuo sguardo si riflette nei miei occhi.
il respiro ti si spezza e mi risuona nelle orecchie, misto al battito sordo, quasi affannato del cuore, mentre mi rovesci sul letto, entri e mi apri come non credevo fosse possibile.
può essere solo per una notte o per poche ore, ma quella notte, quelle ore saranno davvero solo nostre.
lontano dal mondo e dalla vita di tutti i giorni almeno per un po'.
nei confini invalicabili di questa stanza, di questo letto.
senza più remore, paure, rimorsi o rimpianti.
voglio godere di te e con te fino a farci mancare il fiato.
per poi ridere e addormentarci come due bambini, sazi ed esausti dopo una giornata di giochi e bagni al mare, al sole.
vorrei che questo desiderio che mi avvolge e incanta fosse anche il tuo.
vorrei che fosse qui. ora.
lunedì, maggio 24, 2010
come in un film
(l'ispirazione viene da qui)
centro di Milano, un febbraio gelido e ventoso.
uno di quei marciapiedi lunghi che separano le corsie su cui aspetti il tram.
noi che ci salutiamo di fronte ad altri colleghi - siamo la storia segreta peggio custodita dell’universo e facciamo finta di non saperlo.
lui se ne sta andando.
dall’azienda, dalla città, forse anche da noi.
un abbraccio rigido, un po’ goffo, imbarazzato.
baci trattenuti sulle guance, un “ciao, in bocca al lupo” quasi ingoiato dal vapore del respiro.
sta arrivando la 54, gli altri ci girano le spalle e se ne vanno.
ci siamo sciolti dall’abbraccio, ma lui continua a tenermi la mano anche quando cerco di staccarmi perché non voglio che mi veda con gli occhi pieni di lacrime.
non ho la forza di dare l’ultimo strappo.
non lo voglio davvero.
e lui mi lascerà andare solo quando si chiuderanno le porte.
in quel momento ho saputo che a dispetto di tutto non era finita…
http://www.youtube.com/watch?v=BA266naCH_0
centro di Milano, un febbraio gelido e ventoso.
uno di quei marciapiedi lunghi che separano le corsie su cui aspetti il tram.
noi che ci salutiamo di fronte ad altri colleghi - siamo la storia segreta peggio custodita dell’universo e facciamo finta di non saperlo.
lui se ne sta andando.
dall’azienda, dalla città, forse anche da noi.
un abbraccio rigido, un po’ goffo, imbarazzato.
baci trattenuti sulle guance, un “ciao, in bocca al lupo” quasi ingoiato dal vapore del respiro.
sta arrivando la 54, gli altri ci girano le spalle e se ne vanno.
ci siamo sciolti dall’abbraccio, ma lui continua a tenermi la mano anche quando cerco di staccarmi perché non voglio che mi veda con gli occhi pieni di lacrime.
non ho la forza di dare l’ultimo strappo.
non lo voglio davvero.
e lui mi lascerà andare solo quando si chiuderanno le porte.
in quel momento ho saputo che a dispetto di tutto non era finita…
http://www.youtube.com/watch?v=BA266naCH_0
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giovedì, aprile 22, 2010
per voce sola
amo la tua voce.
seria, pacata, solida, lenta.
persino pigra.
a volte ironica, distaccata.
o all'improvviso sarcastica.
che solo a tratti tradisce la tensione, l'inquietudine tenuta a bada con un infinito esercizio di pazienza.
l'ho sentita incrinarsi per un attimo per il dolore di un addio definitivo e poi avvolgersi, quasi ripiegarsi, delicatamente in una trattenuta tenerezza.
mi chiedo come suoni quando a farla vibrare è l'impazienza del desiderio e poi ad acquietarla la pace dell'appagamento...
http://www.youtube.com/watch?v=DEsYjDtKuKo
seria, pacata, solida, lenta.
persino pigra.
a volte ironica, distaccata.
o all'improvviso sarcastica.
che solo a tratti tradisce la tensione, l'inquietudine tenuta a bada con un infinito esercizio di pazienza.
l'ho sentita incrinarsi per un attimo per il dolore di un addio definitivo e poi avvolgersi, quasi ripiegarsi, delicatamente in una trattenuta tenerezza.
mi chiedo come suoni quando a farla vibrare è l'impazienza del desiderio e poi ad acquietarla la pace dell'appagamento...
http://www.youtube.com/watch?v=DEsYjDtKuKo
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